domenica 13 febbraio 2011

FRUTTI ANTICHI

Ora è il momento migliore per piantare gli alberi da frutto. Ve ne
descrivo due tra i miei preferiti.Questa è una sottovarietà di
pera volpina (pere dacuocere diffuse in Centro Italia),
che probabilmente non ha un nome, mase vi piace la frutta
cotta vi conviene piantarne un albero perchè è buonissima.
A differenza delle volpine normali, che pure sono apprezzabili,
ma hanno la polpa granulosa, queste hanno una polpa finissima,
sono più piccole ed hanno un sapore più intenso, come fosse
concentrato, e dolcissimo.
L'albero è, come quasi tutti quelli di frutti simili ai selvatici,
molto rustico. Lo potete trovare da Samuele Dalmonte di Fruttidoro a Faenza: la varietà è stata recuperata vicino ad una casa abbandonata, in montagna, da suo padre. Dovete specificare che volete quello che fa le volpine piccole. Altra varietà abbastanza simile, ma già un pò più diffusa è la pera broccolina. Tutte queste piccole pere solitamente un tempo si mangiavano bollite, spesso assieme ai marroni di cui hanno la stesso tempo di cottura.
Un altro albero da frutto molto interessante è il ramassin, varietà di prugna che si trova in Piemonte. Fa dei frutti delle dimensioni di una grossa oliva, dal sapore dolcissimo e delizioso, che piacciono anche a me che non amo particolarmente le prugne. In luglio, al tempo in cui sono mature, si scuotono leggermente i rami dell'albero e quelle pronte cadono a terra senza ammaccarsi. Probabilmente è un sistema usato per non perdere tanto tempo a selezionarle una ad una, piccole come sono. E' una varietà che potete mettere nel vostro giardino anche se non siete esperti di trattamenti agli alberi da frutto, perchè resistentissima alle malattie: dove abitavo un pò di tempo fa, i miei vicini avevano tanti prugni di varietà differenti che erano spesso ammalati, l'unico che è sempre stato sanissimo, nonostante la vicinanza degli altri, era il ramassin. Pare sia stato portato in Italia dagli arabi nel medioevo. Tra l'altro ai frutti si toglie il nocciolo molto rapidamente, per cui sono adatti a fare la marmellata, che risulta ottima.


A proposito di frutti antichi guardate che bello questo allestimento dei vivai Belfiore: una tavola di gran lunga più pregevole, da un punto di vista artistico, delle opere che si trovano in molte mostre d'arte. Mio padre è un artista bravissimo, ed io sono cresciuta nel suo ambiente, frequentando fin da piccolissima mostre, musei e gli studi dei suoi amici. Alle fiere apprezzo, ancor prima delle piante che pure mi interessano non poco, gli stand belli, con accostamenti di colore armonici: è un vero piacere stare a guardarli.




  Se ingrandite le immagini cliccandovi sopra, potete leggere i nomi dei frutti.
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giovedì 10 febbraio 2011

PAPAVERI PER L'INVERNO

Se avete una serra fredda dove coltivate i pomodori e le altre verdure estive, e che d'inverno è utilizzata solo parzialmente, potete seminare nelle zone libere il papavero ed il crespigno(Sonchus asper). Con le prime giornate calde nasceranno fornendovi un' ottima verdura.
Il periodo ideale per seminarli sarebbe fine agosto, dove è freddo, o settembre, oppure io li semino quando tolgo le vecchie piante di pomodoro nella serra, ma quest'anno non sono arrivata a farlo, ho solo poche piante in vaso che avevo preparato per una mostra e che ho fotografato ora per farvi vedere come sono belli in questa stagione. Va bene seminarli anche adesso, ovviamente li avremo pronti più tardi. Aumenteremo comunque la varietà, usando verdure a km 0. Coprite le semine col tessuto-non tessuto per anticiparle e proteggere le piantine appena nate.
Il papavero contiene una sostanza leggermente tossica termolabile, per cui va mangiato solo cotto, preferibilmente buttando via l'acqua di cottura (così potete mangiarlo tranquillamente); il crespigno, quando è giovane si può mangiare anche crudo, nonostante sembri spinoso in realtà non punge.

giovedì 3 febbraio 2011

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MORE

Io adoro le more buone, ma non è così facile trovarle. I rovi sono piante estremamente variabili, come le rose, alla cui famiglia appartengono. Si ibridano molto facilmente e nella stessa zona troveremo more di dimensioni, forma e gusto diversi. In commercio si trovano solo le more senza spine, che non mi piacciono per niente perchè sono insipide e senza profumo. Sull'Appennino Toscano conosco dei posti dove ce ne sono di buonissime, ma è difficile che riesca ad andare alla stagione giusta, così quest'anno, non mi importa se fa ridere, ho chiesto agli zii della mia amica Sabrina, che abitano lì e sanno dove trovare le migliori, se me ne fanno un pò di piantine.

 Questi sono Sabrina e mio padre, che ha 91 anni.

La Sabrina ha un'agriturismo, i Monti, a Palazzuolo sul Senio, in un posto bellissimo da cui si gode la vista dall'alto di tutte le catene montuose che si susseguono, dove io vado tutte le volte che posso. La casa è un'antica costruzione in pietra, circondata da un immenso castagneto, tenuto come un giardino, da campi di farro dorato e prati fioriti. Non mi paga per farle pubblicità, è proprio uno dei miei luoghi preferiti.



I suoi zii raccolgono i frutti di bosco selvatici: more, fragoline, corniole, nespole, amarene, bacche di rosa, sambuco, e lei e suo marito, che è un pasticcere bravissimo,fanno le marmellate.



Tornando alle mie more, quest'anno ne ho trovate di buone anche qui: alcune piante, che venivano sempre tagliate prima di andare a frutto, sono state lasciate indisturbate ed hanno prodotto frutti buonissimi. Siccome sono lungo una strada, non è pensabile che questa circostanza si ripeta e i prossimi anni riescano nuovamente a maturare i frutti, così mi sono segnata le piante migliori e adesso le trapianto nel mio vivaio. Anzi sto anche pensando di riprodurle, le migliori di queste e di quelle toscane: anche se susciterò l'ilarità di alcuni visitatori delle fiere (tanto la suscito comunque), so che sicuramente farò felici quelli che amano le more buone.
Se volete riprodurne anche voi il sistema più semplice è fare delle propaggini intrerrando la punta dei rami, subito prima dell'ultimo ciuffo di foglioline che va lasciato fuori. Con questo sistema radicano  rapidamente.

In questa foto si vede un muretto a secco con l'abbeveratoio.

 Al muretto sono stati appese delle decorazioni in terracotta e dei vecchi paioli dove vengono coltivate le erbe aromatiche assieme a fiori semplicemente ornamentali. E' una buona idea da copiare.
 


mercoledì 2 febbraio 2011

PIMPINELLA

Questa è una delle piante di pimpinella che una mia cliente ha piantato sopra un muretto qui in Valchiusella, in un posto con un microclima piuttosto freddo, ed ha stupito anche me perchè, come potete vedere dalla foto, scattata oggi, è rigogliosissima nonostante il gelo e se ne possono raccogliere le foglioline. Della pimpinella si mangiano le foglie centrali appena spuntate, che sono tenere e dolci, in insalata, nelle salse o sui formaggi freschi tipo caprino. Adesso sto guardando quali erbe sono utilizzabili anche d'inverno, senza avere una serra. Finora qui ho trovato, oltre alla pimpinella, la castagna di terra, la veronica beccabunga e una varietà d'aglio che cresce nei boschi e non ho ancora classificato, ma è molto buono, appena lo identifico vi dico come si chiama. Ovviamente non se ne può fare un gran raccolto, perchè d'inverno crescono lentamente, ma in questa stagione anche poche foglie fanno piacere ed appena è un pò meno freddo possiamo averne a volontà.

Le erbe selvatiche commestibili in giardino


Coltivare le erbe commestibili in giardino e/o nell'orto o in terrazzo è molto comodo perchè così le abbiamo a disposizione sempre, perdendo poco tempo, e non solo quando riusciamo ad andare in campagna a cercarle. Un altro vantaggio è che quando cuciniamo possiamo raccoglierle all'ultimo momento, mantenendo intatte le loro proprietà benefiche. Inoltre contribuiamo alla sopravvivenza di quelle più rare.

Silene vulgaris

Io ho deciso di coltivarle quando un anno, andando come al solito a raccogliere la silene in primavera, nei posti in cui l' avevo sempre presa non c'era più: in una bella vigna a terrazze era stato bruciato tutto con i diserbanti, sugli argini del fiume, dove non andavo da qualche anno, nessuno aveva più tagliato il fieno per le mucche perchè in pianura è stato abbandonato questo allevamento (o viene fatto in maniera industriale), così i rovi e le canne avevano soffocato tutte le erbe, e infine in un prato misto avevano arato tutto per piantare un foraggio più produttivo. Da quell'anno ho iniziato a coltivare le piante che mi interessano nel giardino o nell'orto, ed a cercare i semi di tutte quelle che temevo di non ritrovare.
Adesso che mi sono abituata ad averle a portata di mano, non rinuncerei più a questa comodità, perchè non c'è soddisfazione maggiore in cucina che usare ingredienti appena raccolti nel nostro giardino, che danno ai nostri cibi un sapore ed una frequenza davvero speciali.
Le erbe commestibili richiedono ambientazioni diverse a seconda di dove crescono in natura: quelle dei prati aridi e dei prati umidi , degli oliveti, vigne e frutteti, quelle che sono infestanti degli orti e dei campi, quelle dei boschi,delle sorgenti e dei ruscelli, quelle dei terreni azotati.

Allium ursinum, tipico dei terreni umidi e ombrosi
 Mettendole in condizioni simili a quelle naturali ridurremo al minimo la manutenzione.

Allium lusitanicum, che cresce nei prati aridi e assolati
 Questo è un capitolo immenso, oltre al clima ed al tipo di terreno, le diverse scelte saranno ovviamente determinate dalle dimensioni del territorio: se avete un terreno molto vasto varrà la pena di fare un recupero ambientale vero e proprio, e quindi converrà vedere caso per caso a seconda di quello che c'è già (bosco, incolti, frutteto, etc ), differenti ancora saranno gli interventi che potete fare se avete un orto o un giardino grande o piccolo o un terrazzo.

Portulaca oleracea, infestante degli orti ottima in insalata

Prossimamente prenderò in esame in vari post tutte queste diverse condizioni.