giovedì 3 febbraio 2011

f



MORE

Io adoro le more buone, ma non è così facile trovarle. I rovi sono piante estremamente variabili, come le rose, alla cui famiglia appartengono. Si ibridano molto facilmente e nella stessa zona troveremo more di dimensioni, forma e gusto diversi. In commercio si trovano solo le more senza spine, che non mi piacciono per niente perchè sono insipide e senza profumo. Sull'Appennino Toscano conosco dei posti dove ce ne sono di buonissime, ma è difficile che riesca ad andare alla stagione giusta, così quest'anno, non mi importa se fa ridere, ho chiesto agli zii della mia amica Sabrina, che abitano lì e sanno dove trovare le migliori, se me ne fanno un pò di piantine.

 Questi sono Sabrina e mio padre, che ha 91 anni.

La Sabrina ha un'agriturismo, i Monti, a Palazzuolo sul Senio, in un posto bellissimo da cui si gode la vista dall'alto di tutte le catene montuose che si susseguono, dove io vado tutte le volte che posso. La casa è un'antica costruzione in pietra, circondata da un immenso castagneto, tenuto come un giardino, da campi di farro dorato e prati fioriti. Non mi paga per farle pubblicità, è proprio uno dei miei luoghi preferiti.



I suoi zii raccolgono i frutti di bosco selvatici: more, fragoline, corniole, nespole, amarene, bacche di rosa, sambuco, e lei e suo marito, che è un pasticcere bravissimo,fanno le marmellate.



Tornando alle mie more, quest'anno ne ho trovate di buone anche qui: alcune piante, che venivano sempre tagliate prima di andare a frutto, sono state lasciate indisturbate ed hanno prodotto frutti buonissimi. Siccome sono lungo una strada, non è pensabile che questa circostanza si ripeta e i prossimi anni riescano nuovamente a maturare i frutti, così mi sono segnata le piante migliori e adesso le trapianto nel mio vivaio. Anzi sto anche pensando di riprodurle, le migliori di queste e di quelle toscane: anche se susciterò l'ilarità di alcuni visitatori delle fiere (tanto la suscito comunque), so che sicuramente farò felici quelli che amano le more buone.
Se volete riprodurne anche voi il sistema più semplice è fare delle propaggini intrerrando la punta dei rami, subito prima dell'ultimo ciuffo di foglioline che va lasciato fuori. Con questo sistema radicano  rapidamente.

In questa foto si vede un muretto a secco con l'abbeveratoio.

 Al muretto sono stati appese delle decorazioni in terracotta e dei vecchi paioli dove vengono coltivate le erbe aromatiche assieme a fiori semplicemente ornamentali. E' una buona idea da copiare.
 


mercoledì 2 febbraio 2011

PIMPINELLA

Questa è una delle piante di pimpinella che una mia cliente ha piantato sopra un muretto qui in Valchiusella, in un posto con un microclima piuttosto freddo, ed ha stupito anche me perchè, come potete vedere dalla foto, scattata oggi, è rigogliosissima nonostante il gelo e se ne possono raccogliere le foglioline. Della pimpinella si mangiano le foglie centrali appena spuntate, che sono tenere e dolci, in insalata, nelle salse o sui formaggi freschi tipo caprino. Adesso sto guardando quali erbe sono utilizzabili anche d'inverno, senza avere una serra. Finora qui ho trovato, oltre alla pimpinella, la castagna di terra, la veronica beccabunga e una varietà d'aglio che cresce nei boschi e non ho ancora classificato, ma è molto buono, appena lo identifico vi dico come si chiama. Ovviamente non se ne può fare un gran raccolto, perchè d'inverno crescono lentamente, ma in questa stagione anche poche foglie fanno piacere ed appena è un pò meno freddo possiamo averne a volontà.

Le erbe selvatiche commestibili in giardino


Coltivare le erbe commestibili in giardino e/o nell'orto o in terrazzo è molto comodo perchè così le abbiamo a disposizione sempre, perdendo poco tempo, e non solo quando riusciamo ad andare in campagna a cercarle. Un altro vantaggio è che quando cuciniamo possiamo raccoglierle all'ultimo momento, mantenendo intatte le loro proprietà benefiche. Inoltre contribuiamo alla sopravvivenza di quelle più rare.

Silene vulgaris

Io ho deciso di coltivarle quando un anno, andando come al solito a raccogliere la silene in primavera, nei posti in cui l' avevo sempre presa non c'era più: in una bella vigna a terrazze era stato bruciato tutto con i diserbanti, sugli argini del fiume, dove non andavo da qualche anno, nessuno aveva più tagliato il fieno per le mucche perchè in pianura è stato abbandonato questo allevamento (o viene fatto in maniera industriale), così i rovi e le canne avevano soffocato tutte le erbe, e infine in un prato misto avevano arato tutto per piantare un foraggio più produttivo. Da quell'anno ho iniziato a coltivare le piante che mi interessano nel giardino o nell'orto, ed a cercare i semi di tutte quelle che temevo di non ritrovare.
Adesso che mi sono abituata ad averle a portata di mano, non rinuncerei più a questa comodità, perchè non c'è soddisfazione maggiore in cucina che usare ingredienti appena raccolti nel nostro giardino, che danno ai nostri cibi un sapore ed una frequenza davvero speciali.
Le erbe commestibili richiedono ambientazioni diverse a seconda di dove crescono in natura: quelle dei prati aridi e dei prati umidi , degli oliveti, vigne e frutteti, quelle che sono infestanti degli orti e dei campi, quelle dei boschi,delle sorgenti e dei ruscelli, quelle dei terreni azotati.

Allium ursinum, tipico dei terreni umidi e ombrosi
 Mettendole in condizioni simili a quelle naturali ridurremo al minimo la manutenzione.

Allium lusitanicum, che cresce nei prati aridi e assolati
 Questo è un capitolo immenso, oltre al clima ed al tipo di terreno, le diverse scelte saranno ovviamente determinate dalle dimensioni del territorio: se avete un terreno molto vasto varrà la pena di fare un recupero ambientale vero e proprio, e quindi converrà vedere caso per caso a seconda di quello che c'è già (bosco, incolti, frutteto, etc ), differenti ancora saranno gli interventi che potete fare se avete un orto o un giardino grande o piccolo o un terrazzo.

Portulaca oleracea, infestante degli orti ottima in insalata

Prossimamente prenderò in esame in vari post tutte queste diverse condizioni.


venerdì 24 dicembre 2010

IL SOTTOBOSCO IN DICEMBRE

Muschio

In questo mese nel nostro sottobosco non ci sono fiori, ma possiamo avere bellissimi muschi. Ovviamente il muschio non si prende nei boschi, oltre che essere proibito sarebbe un crimine; possiamo prendere invece vecchi ceppi o radici contorte, da fare muschiare.
Li metteremo in una posizione particolarmente ombrosa e, quando non gelerà più, per accelerare l'espandersi del muschio li nebulizzeremo con una certa frequenza con un concime organico in forte diluizione. Una volta attecchito bene il muschio è molto più resistente alla siccità di quello che si pensi, e sarà necessario bagnarlo non più delle altre piante.


Nel vostro ceppo vi consiglio di mettere su un lato del terriccio, o di fare delle cavità, o sfruttare quelle che eventualmente già ci sono, e inserire piccole felci, come a volte si vedono in natura appunto in mezzo al muschio. Sono particolarmente adatte il polypodium vulgare (che ha anche radici commestibili dal sapore di liquerizia) e asplenium trichomanes, graziose e rustiche. Potete chiederle in un garden center un pò fornito o alle fiere di piante, non sono difficili da trovare.

giovedì 2 dicembre 2010

AMICI DELL'ORTO

Cercando il nome scientifico della verdura pugliese "cardoncelli", che mi manca e voglio procurarmi per le mie mostre, mi sono imbattuta per caso nelle schede sulle erbe del blog Amici dell'orto, che pensavo parlasse solo di ortaggi. Sono entusiasta, perchè non solo le schede sono molto interessanti e ho trovato il nome dei cardoncelli, ma gentilmente mi mandano anche i semi. Evviva! Tra l'altro ho scoperto che esistono cinque varietà di rucola, mentre io ne conoscevo solo tre; è proprio vero che più cose si imparano e più ci si rende conto di non sapere: alcuni anni fa mi ritenevo una super esperta d'erbe, adesso mi rendo conto di essere solo all'inizio dell'esplorazione di questo mondo.