lunedì 27 maggio 2013

Gladioli selvatici


Gladiolus italicus

L'altro giorno, andando in campagna in una zona dove la mia amica Luciana ci doveva mostrare delle piante, ci siamo persi e siamo capitati in una stradina che fiancheggiava questo stupendo campo di grano coi papaveri.


Uno spettacolo piuttosto raro da vedere al giorno d'oggi, ma il nostro stupore è stato più grande quando in mezzo al grano abbiamo visto anche i gladioli selvatici.



Un tempo comunissimi nella Pianura Padana e nelle colline circostanti, ora si trovano sporadicamente solo nelle zone più isolate, lungo i margini delle strade, mentre i campi sono diventati perfette monoculture con una sola specie, un deserto per qualsiasi altra forma di vita. Abbiamo mai pensato a come può apparire un moderno campo a un'ape o a una farfalla? Un immenso deserto.


Comunque torniamo ai nostri gladioli: per quanto io non sopporti quelli coltivati, così rigidi ed eccessivi nelle aiuole, trovo assolutamente deliziosi questi selvatici.




Bellissimi da inserire nel nostro giardino naturale, stanno bene in un'aiuola con fiordalisi, speronella, camomilla, specchio di venere e papaveri, ma a differenza di queste ultime si trovano bene anche in un prato alto fiorito.

lunedì 13 maggio 2013

Salsa di aglio orsino


Nelle zone umide delle colline e montagne del nord sta fiorendo l'aglio orsino. Un tempo cresceva anche in pianura, ma adesso è difficilissimo vederlo. Se fate una passeggiata in collina, lungo un ruscello o in un bosco umido facilmente vi potete imbattere in una colonia di questa bella pianta (magari chiedete a qualcuno della zona dove trovarla, perchè cresce appunto a grandi macchie, o ne trovate tanto o niente).


Nei paesi del centro Europa è di uso comune, da noi invece è conosciuto solo localmente, ad esempio nella mia valle. Se nel vostro giardino c'è una zona umida e ombrosa conviene piantarlo per averlo facilmente a portata di mano, così quando non avete tempo, come me in questo momento, potrete raccoglierlo senza andare lungo un ruscello.


Io è da un pò che volevo andare, ci sono riuscita solo ieri.
Questo aglio è utilissimo per una cura disintossicante primaverile e ha tutte le proprietà dell'aglio coltivato, cioè è depurativodel sangue, antibatterico, antisettico a livello dell'apparato respiratorio e intestinale, antidiarroico, secondo recenti studi è anche uno degli alimenti maggiormente preventivi nei confronti dei tumori. Inoltre è stimolante del sistema immunitario, rinvigorente e utile contro le artriti e i reumatismi. Pare che sia anche afrodisiaco, ho sentito diverse testimonianze che confermano questa proprietà. Mi fermo qui perchè ci sarebbe da scrivere un post solo sulle qualità dell'aglio. Siccome la maggior parte dei suoi principi attivi si perde però con la cottura e non tutti digeriscono l'aglio crudo in quantità, ecco il mio aglio orsino, che è altrettanto benefico, ma dal gusto molto più delicato. Attenzione, le proprietà si perdono anche con l'essicazione, è bene proprio mangiarlo fresco in questa stagione. Per fare una bella cura primaverile disintossicante ed energizzante mangiate in quantità le foglie ed i fiori aggiunti alle insalate, alle patate bollite, alle salse.
Quando lo raccogliete fate attenzione a non confonderlo col mughetto o col colchico, velenosi: non vi do la descrizione delle differenze botaniche di queste piante, perchè penso non servano molto ad un principiante. Quando è fiorito si riconosce dai fiori inconfondibili, prima della fioritura il modo più semplice per identificarlo con sicurezza è annusarlo: l'aglio odora fortemente di aglio, il mughetto e il colchico ovviamente no.



Il nosto Allium ursinum è utilizzabile solo sino a circa fine giugno, poi le foglie avvizziscono e la pianta va a riposo, ma se vi piacciono gli agli spontanei la nostra flora ne conta diverse decine, alcuni dei quali in sono vegetazione anche in autunno e inverno, e ce ne sono per tutte le regioni e le diverse condizioni ambientali, dall'ursinum ed il victorialis che crescono all'umido e fresco dei boschi al lusitanicum che riesce a crescere in pochi centimetri di terra su rocce compatte al sole a quote molto basse. Ma è meglio che vi dia la ricetta e degli altri agli ve ne parli un'altra volta, perchè questo è un argomento che mi appassiona e rischio di non fermarmi più.




un mazzo di foglie e fiori (facoltativi) di aglio orsino
formaggio caprino fresco, o formaggio che nella mia zona viene detto caprino, ma è fatto col latte di mucca, ad esempio i tomini Longo (io qui ne trovo uno ottimo bio di un produttore locale), o se non lo trovate potete facilmente farvi il labne
fettine sottili di pane integrale
1-2 cucchiai di olio evo
sale

 Se fate il labne voi è meglio che usiate lo yogurt intero, che è molto magro comunque, ma decisamente più buono (ma anche questo è un discorso troppo lungo, meglio che mi fermi qui e lo riprenderemo poi)
Lavate le foglie e i fiori dell' aglio, lasciandone da parte alcuni per la decorazione, metteteli nel bicchiere del frullino a immersione con l'olio ed un cucchiaio del formaggio e frullateli bene. Il formaggio non va messo tutto perchè prenderebbe una consistenza liquida, ma solo eventualmente il minimo indispensabile per frullare più facilmente le foglie.  Versate in una ciotola e mescolate con il formaggio rimanente, salate e spalmate sul pane, decorando i crostini con i fiori dell'aglio o con altri piccoli fiori commestibili.



Con questa ricetta partecipo al contest del gattoghiotto e del Rifugio Meira Garneri, 



venerdì 10 maggio 2013

Primavera nei prati

Queste foto le ho fatte circa 20 giorni fa a Fondo. Non ero mai andata in questa stagione, e pensavo di non trovare niente di fiorito nel prato, al massimo un pò di viole e primule al margine del bosco. Invece mi sono trovata davanti uno stupendo arazzo: anemoni, scilla, crochi, gagea punteggiavano il prato di bianco, rosa, lilla, giallo e blu.

scilla e gagea


Alcune foto sono un pò sfuocate, ma le metto lo stesso per rendere l'idea dell'insieme.




Quest'anno la stagione è indietro e questa fioritura normalmente dovrebbe essere all'inizio di aprile. Come vedete i prati non sono belli solo in maggio-giugno, ma, sapendo ricreare gli ambienti naturali ormai perduti, in tutte le stagioni.



Questi fiori sono adatti ad un prato fresco, in media montagna o in collina su un pendio rivolto a nord




Ecco l'alchemilla e le prime foglie della bistorta, che fra poco con le sue infiorescenze colorerà di rosa tutti questi prati.