sabato 31 dicembre 2011

Insalata con le violette per le feste invernali


Le viole cornute e quelle del pensiero fioriscono per tutto l'inverno e sono commestibili, per cui ci permettono di avere un piatto coi fiori anche in questa stagione.
Il momento ideale per piantarle è l'autunno( così fioriranno da ottobre a maggio), ma va bene anche adesso. Se non avete un giardino potete metterle in terrazzo o anche sul davanzale della finestra, in una fioriera come quelle che si usano per i gerani.
In questi giorni di festa non possiamo mangiare sempre cibi truculenti, ma abbuffarci ed il giorno dopo portare in tavola del riso in bianco trovo che sia proprio deprimente, quindi vi propongo questa insalata, che è allegra e colorata, ma leggera e adatta se avete ospiti a pranzo anche in un giorno che non sia Natale o Capodanno,  come può capitare in questo periodo di festività.
Io l'ho preparata oggi per dei miei amici che sono venuti a trovarmi e mi hanno portato una bistecca fiorentina vera da Firenze, che abbiamo cotto sul barbecue anche se fuori era freddo.
Di solito le insalate con la frutta ed i fiori le uso come antipasto, ma potete servirla quando più vi piace.

ingredienti:

valerianella

una mela o una pera

un' arancia biologica

violette "cornute" o del pensiero

due noci o alcune mandorle spezzettate, o una manciata di pinoli

una fetta di limone

Tagliate la mela o la pera a fettine sottili e mettetela a bagno in una ciotola con acqua acidulata col limone per evitare che poi annerisca. Ricavate dall'arancia dei piccoli spicchi: io lascio anche la buccia, perchè mi piace ed il bianco aiuta a prevenire le malattie della retina, ma se la trovate troppo amara potete toglierla, oppure privarla della parte bianca e tagliarla a listelline.
Mescolate la valerianella con la mela, l'arancia e la frutta secca, mettetela in un' insalatiera e aggiungete le violette.
Potete mettere anche dell' uvetta secca o dei chicchi di melagrana.
Le viole sono molto facili da coltivare, se volete saperne di più ho scritto un articolo in Blog di cucina: andate a vederlo!!



domenica 25 dicembre 2011

CAPPELLETTI E "LASAGNINE RIPIENE"


Quest'anno non ho avuto il tempo di fare decorazioni natalizie e soprattutto quello di cercare i materiali adatti, e mi sento piuttosto frustrata per non essere riuscita a realizzare le idee che mi erano venute, per cui ho deciso di piantare in giardino dei cornus con i rami rossi, dei meli da fiore di quelli che mantengono le meline fino a gennaio ed altre piante con cortecce colorate e bacche, così da riuscire a fare decorazioni anche semplici ma allegre (soprattuto per metterle sul blog!!).
In questi giorni sono in Romagna a festeggiare Natale con i miei genitori, ed ho fatto come tutti gli anni il bollito misto ed i cappelletti, che preparo solo in questa occasione.



Ho letto un pò di tempo fa di uno studio secondo il quale è importante mangiare in particolari momenti dell'anno dei piatti tipici legati ad ogni festività: avere dei ritmi precisi da senso d' identità e sicurezza. Io sono d'accordo con questo parere.




Non vi do la ricetta, perchè la trovate ovunque, ma gli ingradienti che uso io per il ripieno, e che in Romagna variano da città a città:

circa 4 etti di formaggio morbido detto"da cappelletti"

una fetta di petto di pollo e una di lonza di maiale rosolate in padella e tritate molto finemente

circa 70 gr di mortadella, anch'essa tritata fine

due pugni di parmigiano grattugiato

un uovo piccolo

un pizzico di noce moscata grattugiata




Siccome avevo fatto troppo ripieno, il giorno dopo l'ho utilizzato per preparare le "lasagnine ripiene" da fare in brodo: ho fatto un'altra piccola sfoglia(per 4 persone una sfoglia fatta con due uova), ho messo appena una goccia di latte nel ripieno per renderlo più morbido, poi, aiutandomi col coltello, l' ho steso su una metà della sfoglia. Ho ripiegato quest' ultima, coprendo la parte su cui avevo steso il ripieno con l'altra metà e ho ritagliato con l'apposita rotellina dei quadretti di circa 1,5 cm di lato, li ho staccati gli uni dagli altri, li ho stesi su dei vassoini di cartone e messi in freezer a surgelare.
Il ripieno tradizionale di questa pasta prevede metà formaggio morbido e metà ricotta, parmigiano, uovo e noce moscata, ma anche questa è una ricetta che varia a seconda delle città e penso che con la farcia dei cappelletti sia sicuramente buona!


domenica 18 dicembre 2011

Con mio grande piacere anche il mio blog è stato segnalato dagli affidabili , con queste motivazioni:
"Al confine tra giardinaggio e cucina, questo originale blog si distingue per accostare post dedicati alle piante e al verde a post contenenti ricette gustose preparate con erbe commestibili (come i ravioli di Silene o la crema di malva). Cristiana, l'autrice del blog, é un'autentica appassionata: con un passato da architetto-giardiniere e pittrice di paesaggi, ha scelto di aprire un vivavio di fiori selvatici ed erbe commestibili: i suoi post sono piacevoli da leggere non solo per la competenza con cui parla di piante e ricette, ma anche per gli squarci di vita che rivela (le ricette tramandate dalla nonna, la cucina economica che usa per riscaldarsi, etc.), particolari che esaltano l'autenticità e l'intimismo dei suoi racconti".

                                                                                          gli affidabili

venerdì 9 dicembre 2011

INSALATINE D'AUTUNNO



Queste sono le ultime erbe della stagione da mangiare in insalata: le ho fotografate oggi, guardate come sono ancora belle, e soprattutto tenere e dolcissime. Quest'anno sono durate più a lungo perchè non ci sono ancora state grandi gelate, ma anche nelle altre annate sono disponibili per gran parte dell'autunno: rispuntano quando finiscono il caldo e la siccità.
Ora le piante non fanno una grande produzione, ma che soddisfazione anche solo una manciata di queste foglie! Hanno un gusto delicato, ma al tempo stesso deciso e caratteristico, diverso per ognuna. Sono un concentrato di sapore, di vitamine, di energia.
Alcune, come la pimpinella, diventano amarissime d'estate per poi tornare dolci, altre, come la lattuga rupestre sono dolci sempre.



In natura si trovano principalmente nelle vigne e negli oliveti, sui pendii rivolti a sud e sopra ai muretti a secco, tranne ovviamente il finocchio marino che cresce sulle coste e il crescione dei prati che è tipico dei prati freschi.



Ovviamente ce ne sono altre che non ho ancora sperimentato in coltivazione, o non ho in questo momento, o che non conosco ancora: il mondo delle erbe è così vasto che io un tempo mi ritenevo un'esperta, ma poi ho scoperto che ce ne sono sempre delle nuove che mi sono sconosciute!
Queste erbe sono adatte da coltivare anche in un terrazzo o in un piccolo giardino.





Il caccialepre, come il tarassaco e la cicoria, ha foglie di forma molto variabile.



Alla fine mi sono fatta una bella  insalatina, condita con l'olio bio che mi hanno appena portato i miei amici  toscani dall'oliveta di Rimaggio: che buono l'olio nuovo della Toscana, un pò piccantino!

radicchiella(Hyoseris radiata)

Se volete approfondire le informazioni sulle singole erbe vi do i nomi scientifici: caccialepre(Reichardia picroides), lattuga rupestre(Lactuca perennis), radicchiella(Hyoseris radiata), pimpinella(Sanguisorba minor), crescione dei prati(Cardamine pratensis), finocchio marino(Crithmum maritimum). Per chi ama l'amaro si possono usare anche le foglioline tenere del tarassaco e della cicoria selvatica

mercoledì 7 dicembre 2011

Un giardino naturale:il Giardino delle Naiadi



Questo è il futuro Giardino delle Naiadi, non quello virtuale, ma quello vero. Era un terreno degradato che abbiamo in uso assieme a quello del vivaio.
Per tanti anni è stato usato come discarica abusiva. Abbiamo raccolto e portato via quattro carri pieni di rottami e pattume, più due roulotte sfasciate.


Questa è un'immagine di com'era, anche se qui abbiamo già portaro via i pezzi  di rottami più grandi.
Da due anni fa abbiamo iniziato a tagliare i rovi e le robinie che lo avevano invaso, perchè ovviamente un terreno prima di essere trasformato in giardino deve essere completamente bonificato.
In questi giorni abbiamo messo a dimora le prime piantine, dei myosotis e delle aquilegie. Non abbiamo la pretesa di fare un ripristino ambientale, ma vogliamo mettere qui le piante che un tempo crescevano in questi territori e che sono state soffocate dal degrado.
Un giardino di questo tipo richiede pochissima manutenzione, quindi speriamo che l'esempio sia seguito da altri e che possa dare uno spunto alle amministrazioni pubbliche o ad associazioni di volontari.
Un tempo questa valle era incantevole, con i suoi prati fioriti e i boschi attraversati da innumerevoli ruscelletti dalle acque limpide, con le rive ricoperte da distese di fiori: il mio sogno è che possa tornare così.
In Piemonte ci sono tantissime aree boschive, ma sono boscaglie degradate, fittissime, senza grandi alberi e prive di sottobosco. Quando viaggio non posso fare a meno di notarle e di pensare a come sarebbe bella questa terra se fossero sostituite da boschi "veri". Tra l'altro sarebbe estremamente utile per un maggiore sviluppo del turusmo, che è una delle risorse a cui dovrebbe finalmente puntare il nostro paese.Forse pretendo l'impossibile, ma intanto almeno un piccolissimo pezzo spero di riuscire a recuperarlo.